Il Soffio di Durga​
Il 7 marzo 2023 è stata costituita l’Associazione Culturale Il Soffio di Durga ETS che ha per finalità lo sviluppo di attività per il benessere fisico, psicofisico e spirituale della persona.
Sono le stesse finalità perseguite da tempo attraverso i corsi Yoga Cinisello, avviati da Nicola Bianchi circa 12 anni fa. Il primo nucleo fu il gruppo di meditazione facilitato da Nicola. In seguito si sono aggiunti i corsi di hatha yoga, disciplina che abbiamo sempre proposto nei tanti suoi aspetti.
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Da allora ad oggi Yoga Cinisello ha organizzato:
- pratiche di gruppo e percorsi individuali
- incontri di filosofia yoga presso la biblioteca Pertini di Cinisello B.
- pratiche al Parco Nord
- week end intensivi sul Lago d’Orta
- serate di lettura e di studio dei testi classici dello yoga
- serata dedicata all’arte indiana con Cinzia Pieruccini, professore ordinario presso l’Università Statale di Milano
- gettato le basi per un viaggio/ritiro in India...
- incontri di canto di mantra
- corsi e ritiri di Yoga Nidra con la collaborazione di Daniela Bovo, psicologa e naturopata
- pratiche settimanali e percorsi Online di asana, pranayama, meditazione, yoga nidra
- percorsi di meditazione vipassana facilitato da Nicola, Gabri e Pat
- pratiche mensili presso il Kailash di Milano
- sezione di ascolti on demand La Voce dei Maestri
- gruppo Creatività Vegana
- ritiri mensili a Montallegro​
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Il desiderio di condivisione di Nicola, l’impegno dei partecipanti ai corsi, la partecipazione di figure esterne e la fiducia di strutture amiche rappresentano il cuore e il respiro del Soffio di Durga. Ringrazio Ilaria e Gianluca, cofondatori dell'Associazione.
Certa che in seno a questa nuova realtà nasceranno nuovi progetti e nuove collaborazioni, mi fa piacere condividere qualche curiosità sul nome.
L'Associazione è dedicata al nostro amico Nicola che ci ha lasciati il 7 marzo 2022 ma che è sempre con noi sul tappetino.
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Om Shanti,
Rossana​
Durga​
La parola soffio rimanda al respiro e, quale strumento elettivo di evoluzione, non poteva mancare. Ma Durga…chi è? ​
Durga è una divinità femminile del ricco pantheon del culto induista. Nell'induismo le figure divine mediano fra il mondo terreno e il mondo ultraterreno, sono incarnazioni di poteri e di forze presenti in ciascun essere umano. Quando viene evocata una divinità c’è volontà di risvegliare e armonizzare alcuni poteri già presenti nel nostro essere. E dunque, a quali poteri è associata Durga?​
Letteralmente dur difficile ga andare: è quella difficile da raggiungere, da conquistare; al maschile significa “fortezza”. Durga è colei che non può essere espugnata.​
La ricchissima iconografia indiana ci mostra i tanti volti della dea Durga. La divinità appare in 10 versioni, ciascuna delle quali esalta alcuni aspetti della dea, dai più selvaggi e scatenati ai più composti e pacificati. Nel mito, Durga è la dea combattiva e materna, l’invincibile, colei che, pur agendo con tutta la sua determinazione e forza per distruggere i demoni e il re dei demoni, non perde il suo aspetto composto e la sua muliebre dignità. Durga è un mélange di tutte quelle doti e qualità che fanno di ogni donna mille donne. E soprattutto Durga combatte e vince ogni battaglia senza mai "spettinarsi". ​
Nell’iconografia induista Durga si muove nello spazio cavalcando un leone (poi divenerà una tigre perchè in India di leoni ce ne sono pochi), simbolo di potere personale, maestà, coraggio e ardore. Durga, a cavallo del leone, è Regina.
Si narra che la sua forma fosse di una bellezza accecante, e che ogni divinità le abbia fatto un dono speciale: il viso venne scolpito da Åšiva (che è nientedimeno che l’asceta erotico), il busto dal dio della Folgore (Indra), il seno dalla Luna (Chandra), i denti dal Creatore (Brahma), le natiche dalla Terra, le cosce e le ginocchia dal Vento (Varuna) e i suoi tre occhi da Agni (il Fuoco). Il suo corpo dorato conta dieci braccia.
Ogni dio le diede inoltre la sua arma più potente: Åšiva il tridente, Visnu il disco, Indra la vajra, arma dalla quale scaturisce il fulmine. Sono solo alcuni degli attributi presenti nelle mani della dea perché la dea di mani ne ha, appunto, 10 e nell’arsenale che Durga agita nell’aria lanciandosi contro i nemici ci sono anche mazza, spada, scudo, lancia, arco e freccia, e un paio di oggetti pacificanti quali la conchiglia, che simboleggia il potere del suono, e il fiore di loto, emblema di perfezione e purezza.
Quanto all’ultima mano, quando non è impegnata a bloccare qualche demone per colpirlo con le sue molteplici armi, è in Abhaya mudra, il gesto del “non temere”, simbolo di rifugio e protezione delle anime.
Durga è insomma il ritratto di una supereroina cosmica che ha probabilmente le sue origini in culti tribali, fuori dai circuiti ortodossi dei bramini. I culti la vogliono associata alle regioni collinari dell’India centrale, la dimora dei selvaggi, che la onorano con offerte di carne e sangue.
Durga è la dea che non ha paura di guardare nel profondo, e che in quel profondo è capace di riconoscere i demoni interiori e distruggerli. La dea è potenza allo stato puro, è la shakti eterna, e la sua vittoria è quella sull’ego. Durga lascia affiorare ogni “io” e “mio”, ogni attaccamento, ogni repulsione, ogni paura. La dea, con determinazione ferrea e con regale distacco, punta lo sguardo sul bersaglio, incocca la freccia e tira. E vince. Sempre.
Durga è il femmineo al suo apice, è guerriera e madre, incarna la potenza distruttrice e la potenza creatrice, la forza e il controllo della forza. Il suo sorriso è dolce, anzi dolcissimo, puro miele. Un sorriso che dona conforto come una luce nel buio. E’ il femminile capace di calarsi nel buio senza essere toccata dal buio. A dispetto di tutte le armi di cui è dotata, Durga non è mai oscura: è una divinità materna e consolatoria. Anche quando combatte lo fa con pace nel cuore e dunque anche quando è impegnata in epiche battaglie, il suo viso non è irato ma infonde pace, tranquillità, sicurezza, senso di protezione. La combattività di Durga è dettata dalla necessità, mai dalla crudeltà. Il suo essere coraggiosa, aggressiva e intransigente è giustificato dal desiderio di pace. Sconfiggere i demoni interiori per vivere in pace, questo il suo compito. Questo è il suo, e il nostro, potere.
Durga ci ricorda che i conflitti e le battaglie hanno luogo dentro di noi, che i nostri demoni sono demoni interiori e che questi nemici tornano nella nostra vita sotto mentite spoglie ogni volta che gliene diamo occasione. Per questo è necessario agire con determinazione e fermezza d’animo.
Evocare Durga significa creare un legame interiore con le qualità necessarie a vincere le battaglie contro gli attacchi dell’ego. Evocare Durga significa richiamare alla consapevolezza il nostro innato coraggio, la combattività, il dinamismo, la fermezza, la dignità, e la volontà di non farci nessuno, ma proprio nessuno, sconto. Senza mai dimenticare, quando impugniamo le armi per la battaglia, di affrontare il nemico indossando anche il nostro sorriso materno.​
Quanto ai conflitti esterni, nei quali a volte ci capita di essere coinvolti, Durga conferisce considerazione, regalità, il totale rispetto e il sorriso della madre grazie al quale gli altri cedono.
​Mi piace pensare che Durga ogni tanto soffi dentro di noi invitandoci alla battaglia e col suo soffio faciliti il nostro cammino indicando demoni e nemici da affrontare, fornendo le armi giuste per ogni battaglia e nutrendo la straordinaria forza femminile presente in ciascuno di noi. Jaya Jaya! Rossana